Lavinia Fontana (Bologna 1552– Roma 1614)
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Ritratto di giovane aristocratico con la corazza, olio su tela, cm 39 x 29, in cornice
Ringraqiamo lRingraziamo Maria Teresa Cantaro e Marta Privitera per aver confermato il dipinto in esame come opera autografa di Lavinia Fontana in base all’esame del materiale fotografico.
Il dipinto è accompagnato dai relativi attestati. Ringraziamo inoltre la professoressa Vera Fortunati, per aver anch’ella confermato il dipinto in esame come opera autografa di Lavinia Fontana in base all’esame del materiale fotografico. Il presente, delizioso ritratto è una riscoperta di una delle più importanti ritrattiste degli albori del barocco italiano. Lavinia Fontana fu allieva di suo padre Prospero Fontana, del quale riprese lo stile manieristico. Le sue prime opere documentate sono datate a partire dal 1575 ed erano quadretti devozionali come la “Sacra Famiglia” (Gemäldegalerie, Dresda). Dal 1577 la rinomata ritrattista visse a Bologna. Dipinti di quell’epoca sono ad esempio “Autoritratto con clavicembalo” (Accademia di San Luca, Roma) e il “Ritratto del senatore Orsini“ (Musée des Beaux-Arts, Bordeaux). Il suo stile riflette l’approccio formale dei modelli dell’Italia centrale, ma rivela inoltre l’ascendente delle tendenze naturalistiche prevalenti nella tradizione dell’Italia del nord.
I ritratti di bambini godevano di grande popolarità presso le corti italiane ed europee cinquecentesche. Mentre nella prima metà del secolo venivano spesso commissionati per dimostrare la fertilità di una dinastia, nella seconda metà del secolo si emanciparono divenendo genere pittorico autonomo. Avevano adesso la funzione di dono votivo in segno di riconoscenza per una guarigione, erano un ricordo per la morte prematura di un bambino oppure venivano realizzati in occasione di un avvenimento importante nella vita del bambino ritratto. Grazie alle caratteristiche stilistiche del dipinto in esame, Maria Teresa Cantaro e Marta Privitera sono riuscite a identificarlo come opera di Lavinia Fontana, che ben s’inserisce in tutta una serie di ritratti infantili che Lavinia Fontana eseguì all’inizio della sua carriera artistica. Si trattava di solito di personaggi appartenevano alla nobiltà bolognese, con cui la pittrice intratteneva rapporti stretti. Pertanto il dipinto in oggetto può essere datato all’epoca intorno al 1580. Nella sua lunga expertise, la dottoressa Cantaro accenna all’eventualità che il ritratto fosse stato ritagliato sui bordi. Per quanto concerne l’identificazione del personaggio, ella suggerisce un membro della famiglia patrizia bolognese dei Bianchini.
Esperto: Dr. Alexander Strasoldo
Dr. Alexander Strasoldo
+43-1-515 60-556
old.masters@dorotheum.com
17.10.2012 - 18:00
- Stima:
-
EUR 15.000,- a EUR 20.000,-
Lavinia Fontana (Bologna 1552– Roma 1614)
Ritratto di giovane aristocratico con la corazza, olio su tela, cm 39 x 29, in cornice
Ringraqiamo lRingraziamo Maria Teresa Cantaro e Marta Privitera per aver confermato il dipinto in esame come opera autografa di Lavinia Fontana in base all’esame del materiale fotografico.
Il dipinto è accompagnato dai relativi attestati. Ringraziamo inoltre la professoressa Vera Fortunati, per aver anch’ella confermato il dipinto in esame come opera autografa di Lavinia Fontana in base all’esame del materiale fotografico. Il presente, delizioso ritratto è una riscoperta di una delle più importanti ritrattiste degli albori del barocco italiano. Lavinia Fontana fu allieva di suo padre Prospero Fontana, del quale riprese lo stile manieristico. Le sue prime opere documentate sono datate a partire dal 1575 ed erano quadretti devozionali come la “Sacra Famiglia” (Gemäldegalerie, Dresda). Dal 1577 la rinomata ritrattista visse a Bologna. Dipinti di quell’epoca sono ad esempio “Autoritratto con clavicembalo” (Accademia di San Luca, Roma) e il “Ritratto del senatore Orsini“ (Musée des Beaux-Arts, Bordeaux). Il suo stile riflette l’approccio formale dei modelli dell’Italia centrale, ma rivela inoltre l’ascendente delle tendenze naturalistiche prevalenti nella tradizione dell’Italia del nord.
I ritratti di bambini godevano di grande popolarità presso le corti italiane ed europee cinquecentesche. Mentre nella prima metà del secolo venivano spesso commissionati per dimostrare la fertilità di una dinastia, nella seconda metà del secolo si emanciparono divenendo genere pittorico autonomo. Avevano adesso la funzione di dono votivo in segno di riconoscenza per una guarigione, erano un ricordo per la morte prematura di un bambino oppure venivano realizzati in occasione di un avvenimento importante nella vita del bambino ritratto. Grazie alle caratteristiche stilistiche del dipinto in esame, Maria Teresa Cantaro e Marta Privitera sono riuscite a identificarlo come opera di Lavinia Fontana, che ben s’inserisce in tutta una serie di ritratti infantili che Lavinia Fontana eseguì all’inizio della sua carriera artistica. Si trattava di solito di personaggi appartenevano alla nobiltà bolognese, con cui la pittrice intratteneva rapporti stretti. Pertanto il dipinto in oggetto può essere datato all’epoca intorno al 1580. Nella sua lunga expertise, la dottoressa Cantaro accenna all’eventualità che il ritratto fosse stato ritagliato sui bordi. Per quanto concerne l’identificazione del personaggio, ella suggerisce un membro della famiglia patrizia bolognese dei Bianchini.
Esperto: Dr. Alexander Strasoldo
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Asta: | Dipinti antichi |
Tipo d'asta: | Asta in sala |
Data: | 17.10.2012 - 18:00 |
Luogo dell'asta: | Vienna | Palais Dorotheum |
Esposizione: | 06.10. - 17.10.2012 |